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Cod. 43

sec. XIV (in.)

Membr.; ff. I, 60, I'; [fasc. numerati con inch. rosso nell'ang. inf. dx dell'ultimo f. verso: <<i-vii>>]; 233 x 159 = 10 [ 190 ] 32 x 10 [ 50 ( 5 ) 50 ] 30; rr. 48/ ll. 47 (f. 13r).

1. ff. 1ra-vb    image camera
[STEPHANUS LANGTON, Prologus generalitatum], inc. Incipit prologus generalitatum magistri Stephani de longatonia et aliorum qui apposuerunt. Legitur in exodo mensam tabernaculi

ed. QUINTO, Stefano Langton, pp. 103-109.

2. ff. 1vb -2va [Tabula della Summa de diuersis]

3. ff. 2va-57vb [STEPHANUS LANGTON, Summa de diversis] Quod peccata nostra et christi beneficia debemus ad memoriam reducere; inc. Adam ubi es (Gn. 3, 9). Pietas christi monentis et querentis peccatorem ad penitentiam Cfr. BLOOMFIELD-GUYOT, 308; QUINTO, "Doctor Nominatissimus", 77-89: indica 14 codici, cui va aggiunto il cod. London, British Library, Harley 2360, ff. 3v-80r; ed. di alcuni capp. in ID., Il codice 434, pp. 305-310 e 317-361 e in ID., The Influence, pp. 70-80.

4. ff. 57vb-60rb [ANONYMUS (ALANI DE INSULIS?)] De uirtutibus et uitiis; inc. Quattuor sunt uirtutes cardinales prudentia iustitia fortitudo temperantia BLOOMFIELD-GUYOT, n. 4454; il testo è edito come parte del trattato di Alano di Lilla sulle virtù, i vizi e i doni dello Spirito Santo: LOTTIN, pp. 2841-3329 (virtutes); 418-4516 (vitia).

5. ff. 60rb-vb [note d'altra mano], inc. In deuteronomio xxvii c. Maledictus homo qui non honorat patrem et matrem.

Legatura antica; dorso in pergamena e assi ricoperte in cuoio marrone; entrambi i piatti sono spezzati a circa 4 cm dal dorso, sicché il vol. risulta pressoché privo di copertura. 3 nervature con le anime spezzate. Sul dorso antica segnatura: J 4.

Iniziali e rubriche in rosso inserite su indicazione delle lettere e dei titoli d'attesa.

Tutto il testo sembra esser stato corretto dallo stesso copista, che aggiunge numerose parole tralasciate, indicandone l'ubicazione per mezzo di richiami. Un'altra mano, di modulo minore, aggiunge con inchiostro differente interi paragrafi (per es. ai ff. 16v, 25r). Queste note sono probabilmente della stessa mano che aggiunge il testo al f. 60ra-v. Un'altra mano più tarda, con inchiostro tendente al color oro-rame, aggiunge nel marg. del trattato De virtutibus et vitiis [ff. 57vb -60rb] il nome delle virtù e dei vizi. Auctoritates e nota marginali di lettori occasionali.

Poss.: Marino di Venezia.

A f.60r (marg. inf.): Iste liber est fratris Marini de Venetiis -antis [?] Bartolom [?].

BERARDELLI CCCLXXV; QUINTO, Stefano Langton, pp. 97-101.

© Digital Codex/Biblion 2004